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26/03/2012
La crisi spiegata da Stefano Zamagni
Abbandono dell’individualismo imperante, ritorno alla finanza non speculativa e rivalutazione del lavoro: sono questi gli ingredienti necessari per uscire dall’attuale crisi economica secondo Stefano Zamagni, noto professore universitario, pronunciate in un pubblico incontro, lo scorso 22 marzo, organizzato dalla Cassa Rurale e Artigiana di Rivarolo Mantovano per celebrare i 100 anni di vita.
 
Dopo i saluti di Don Franzini, del presidente della Banca Luciano Gorni e del consigliere Gianpietro Seghezzi, Zamagni ha spiegato che “la crisi attuale è peggiore di quella del 1929 dal punto di vista delle modalità di uscita. Per migliorare occorre cambiare a fondo le cose”. Quindi il professore ha spiegato le cause che sono a base dell’attuale situazione: la cultura dell’individualismo, l’avidità, la finanza fine a se stessa e il divorzio tra il lavoro e lo studio. “L’individualismo – ha spiegato – ha abbassato il livello di felicità anche se è aumentata la ricchezza. Servono invece gratuità e reciprocità, ossia carità e reciproco aiuto. La finanza che specula e che non si mette al servizio del bene comune causa forti danni”.