Solitamente si sente dire: “contano i fatti!”.

Vero. Però, sono i modi di dire, i registri scelti, certe parole usate e non altre, a influenzare il modus operandi di ogni persona. Per questa ragione, «la società, la cultura, lo stesso settore bancario, indicano la necessità di continuare a investire in occasioni di formazione» scrive Teresa Fiordelisi, Presidente di IDEE – Associazione delle Donne del Credito Cooperativo – nelle prime pagine del libro “Le parole contano! Come superare gli stereotipi di genere nel linguaggio degli istituti bancari”: un volume, scritto a più mani, nato con lo scopo di dare il giusto spazio a un aspetto spesso considerato secondario o, addirittura, accessoriale rispetto agli altri temi riguardanti l’uguaglianza di genere.

È proprio con l’obiettivo di far risaltare questo punto di vista, troppe volte trascurato, che, lo scorso 27 settembre, si è tenuta la presentazione del medesimo libro presso gli spazi dell’Hangar Bicocca di Milano: un evento patrocinato da IDEE, un’occasione per promuovere l’impegno di un’Associazione che dal 2004 lavora per sensibilizzare la realtà del Credito Cooperativo sul fronte della piena valorizzazione della componente femminile. Un momento per ribadire, da un’insolita prospettiva, l’urgenza e l’essenzialità di una reale uguaglianza di genere, non solo per ragioni di natura etica e sociale, ma anche per attivare una sinergia realmente comunitaria e per sostenere uno sviluppo integrale di tutto il movimento cooperativo.  

«Non a caso», ha sottolineato Alessandro Azzi, Presidente Onorario di IDEE, «la Federazione Lombarda si è impegnata (…) a strutturare iniziative specifiche volte a incrementare la partecipazione della compagine sociale alla vita cooperativa soprattutto nella componente più giovane e femminile». Solamente così, scommettendo su una collaborazione che includa tutti gli attori presenti nella comunità, si potrà lavorare per il bene del mondo cooperativo, di tutto il territorio, arrivando a fare davvero la differenza.