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Quali saranno gli effetti del “degiovanimento” su società e mercato nel nostro Paese? Come affrontare la sfida demografica in prospettiva intergenerazionale?
Questi i principali interrogativi che si affronteranno in occasione del prossimo Convegno Studi di Federazione.
Quali saranno gli effetti del “degiovanimento” su società e mercato nel nostro Paese? Come affrontare la sfida demografica in prospettiva intergenerazionale? Che ruolo avranno vicinanza e prossimità nella nuova stratificazione sociale? Efficienza e redditività delle banche piccole e medie: quali i tratti distintivi del Credito Cooperativo?
Questi i principali interrogativi, insieme ad un aggiornamento sulle evoluzioni normative europee che interessano il Credito Cooperativo, affrontati nel corso del Convegno Studi 2022 della Federazione Lombarda delle BCC, che si è tenuto l’8 ottobre a Roma e che ha avuto per tema “Il ruolo delle Banche di Comunità nella sfida demografica”.
“Le BCC lombarde continuano a fare la propria parte a sostegno di famiglie e imprese e i buoni risultati registrati anche nel primo semestre di quest’anno, nonostante la complessità del quadro economico, ci confermano che le comunità locali riconoscono il valore del nostro modo differente di fare banca”, ha detto il presidente della Federazione Lombarda Alessandro Azzi in apertura dei lavori ( vedi foto in primo piano).
Entrando nel merito dei temi del convegno, il presidente Azzi ha sottolineato “la progressiva evidenza presso l’opinione pubblica del peso della variabile demografica per l’equilibrio prospettico complessivo del sistema economico e sociale del nostro Paese”. “Le BCC, come agenti di sviluppo del territorio, sono pienamente coinvolte in questa partita da giocare promuovendo azioni, prodotti e servizi – bancari ed extrabancari – a favore di giovani e famiglie e supportando le imprese anche perché creino sempre più occupazione a favore delle nuove generazioni”. “Da sempre per proporre risposte concrete alle esigenze complessive delle persone e delle comunità, ha sottolineato Azzi, le BCC non fanno solo banca: di recente, hanno ad esempio introdotto una propria rete di Mutue di Comunità a sostegno del terzo settore e del welfare territoriale”.
Ma il tema del “ponte generazionale” per il presidente della Federazione Lombarda richiama anche l’insieme delle azioni da mettere in pista per contrastare il graduale invecchiamento delle compagini sociali del Credito Cooperativo. “Da una ricerca recentemente svolta in Lombardia sappiamo che i nostri Giovani Soci confermano di riconoscersi nel modello comunitario della BCC, ma chiedono soprattutto di diventare partner della stessa, domandando sostegno al proprio percorso di crescita e sviluppo, personale professionale. Per questo Federazione Lombarda sta sviluppando diverse iniziative per coinvolgere le nuove generazioni, aperte a tutti i giovani che hanno a cuore le opportunità di sviluppo del territorio e che potranno diventare i nuovi protagonisti, cooperatori e manager delle BCC di domani“.
I GIOVANI PER AFFRONTARE LE SFIDE DEL PRESENTE E DEL FUTURO
Il nostro Paese vive uno squilibrio profondo nei rapporti tra le generazioni. Rispetto ai coetanei europei, i giovani italiani “contano meno” non solo dal punto di vista demografico, ma anche da quello sociale, economico e politico. Sono alcune delle evidenze messe in luce, nel corso del convegno, dal docente di Demografia e Statistica sociale – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Alessandro Rosina, che ha illustrato la nuova stratificazione sociale che nasce dalla “desertificazione sociodemografica” e quali saranno, tra presente e prospettive future, gli effetti (in termini di sostenibilità per il welfare territoriale) e gli impatti di tale fenomenologia sul sistema socio-economico. “Per contrastare il fenomeno del “degiovanimento” – ha detto Rosina – la comunità deve rendere i giovani protagonisti dei processi del territorio, attraverso la formazione, le competenze, accompagnandoli con strumenti adeguati e valorizzando il capitale umano all’interno delle aziende”.
Successivamente, sono seguiti gli interventi di Valerio Corradi (docente Sociologia del territorio – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Giuseppe Milanese (presidente OSA e Confcooperative-Sanità), concentrati sull’importanza di vicinanza e prossimità a contrasto del processo di desertificazione dei servizi sanitari nei territori. Mentre, Giovanni Pavesi (direttore generale Welfare di Regione Lombardia) – nel video messaggio inviato per l’evento – ha sottolineato la sensibilità comune e lo spazio di sinergia con la cooperazione di credito, dando aggiornamento sui progetti di collaborazione in atto tra Federazione Lombarda BCC e Regione Lombardia.
AGGIORNAMENTO SULL’EVOLUZIONE NORMATIVA EUROPEA
Il Convegno di studio è stato anche occasione per un aggiornamento sull’evoluzione della normativa bancaria europea e sull’azione mirata del Credito Coooperativo. “L’azione della Federazione Italiana è stata condotta coinvolgendo molteplici attori istituzionali nazionali ed europei”, ha ricordato il direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti. “Accanto all’impegno a Roma e Bruxelles, anche l’azione coordinata intrapresa a livello territoriale da diverse Federazioni Locali di BCC presso le Giunte o Consigli Regionali e delle Province Autonome, promotrici di iniziative dirette a ottenere una revisione puntuale del quadro regolamentare bancario europeo nella direzione auspicata dal Credito Cooperativo. In tale ambito, si colloca la recentissima mozione approvata dal Consiglio Regionale della Lombardia a favore del Credito Cooperativo”. “Tra gli impegni europei – ha concluso Gatti – anche il contributo originale alla elaborazione della tassonomia per le attività socialmente sostenibili (social taxonomy). In merito, Federcasse – che guida l’apposito gruppo di lavoro dell’Associazione Europea delle Banche di Credito Cooperativo (EACB) – ha proposto specifici criteri coerenti con le finalità normative e le peculiarità mutualistiche delle BCC e di molte banche cooperative europee”.
Sulla stessa scia l’intervento del presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, secondo cui “sono necessarie misure e politiche strutturali che ci permettono di coltivare e costruire una visione di futuro e di affrontare le grandi sfide che ci attendono. A partire dal lavoro. Tutta la cooperazione deve impegnarsi a costruire una nuova visione di welfare”.
LA RICERCA SCIENTIFICA A SOSTEGNO DEI TRATTI DISTINTIVI DELLE BCC
Ampio spazio nel corso dell’evento è stato dato agli esponenti del mondo accademico e della ricerca che sostengono i tratti distintivi del Credito Cooperativo, come la prossimità e il localismo. Da una parte, l’analisi di Marco Onado e Brunella Bruno, rispettivamente economista e ricercatrice in Sistemi finanziari comparati dell’Università Bocconi, su efficienza e redditività delle BCC; dall’altra, la presentazione di Elena Beccalli, preside Facoltà Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative e direttrice del nuovo Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e di Andrea Viola, ricercatore in Economia degli Intermediari finanziari presso il medesimo Ateneo, sui risultati dell’analisi condotta sul valore della prossimità come bene strategico per il settore bancario, grazie al modello di “relationship banking” delle Banche di Comunità; e sulle nuove sfide della “prossimità a distanza” grazie agli strumenti del digitale.
Il Convegno si è concluso con una tavola rotonda dallo sguardo “intergenerazionale”, in cui una rappresentanza della Rete regionale dei Gruppi Giovani Soci delle BCC lombarde ha dialogato con i vertici della componente associativa e dei Gruppi Bancari Cooperativi. Nel momento del confronto, il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba ha affermato: “Lavoriamo tanto per continuare a trasmettere ai giovani il senso di appartenenza nei confronti della loro BCC“. Erano presenti e sono intervenuti anche il Giuseppe Maino, presidente Gruppo BCC ICCREA e Carlo Antiga, vicepresidente vicario Cassa Centrale Banca.
BCC LOMBARDE: I RISULTATI POSITIVI DELLA SEMESTRALE 2022
Le 27 BCC lombarde hanno registrato risultati positivi nel primo semestre 2022. Con 202 mila soci, oltre 1 milione di clienti, 5.500 dipendenti, 746 sportelli le BCC in Lombardia sono presenti in 529 comuni (in 137 dei quali operano come unico istituto bancario). Per quanto riguarda le masse intermediate, i depositi ammontavano a 35,2 miliardi di euro, per una crescita annua pari a +6,1% (superiore all’incremento medio, del 2,3%,registrato dall’industria bancaria regionale), a cui si aggiungono oltre 8,6 miliardi di euro di raccolta indiretta. Gli impieghi lordi a favore di imprese e famiglie erano pari a 25,2 miliardi di euro (+2,4% su base d’anno contro il +2,3% dell’industria bancaria); e gli impieghi vivi erano pari a 24,5 miliardi di euro con un aumento di +4,4% su base d’anno (contro il +3,2% dell’industria bancaria).
Pubblicato il 8 Ottobre 2022